Ogni chitarrista sviluppa con il proprio strumento un rapporto simbiotico. La sensazione di agio che si prova maneggiando la propria chitarra si traduce di conseguenza in un grande disagio quando imbracciamo un nuovo strumento. A causa di ciò, capita spesso di valutare una chitarra che magari vogliamo acquistare, negativamente o positivamente, in base a quanto è comodo per noi suonarlo. Tutto sommato possiamo considerare tali valutazioni piuttosto ragionevoli, in realtà però c’è bisogno di analizzare meglio le cause che ci portano ad avere determinate sensazioni, al fine di fare le scelte giuste. In primo luogo, esistono degli elementi della struttura stessa della chitarra che influiscono sul feeling che ci trasmetterà, di conseguenza uno strumento può risultare scomodo a causa di questi. D’altra parte ci sono alcune regolazioni che possiamo fare affinché una chitarra risulti più adatta a noi. Tra gli elementi strutturali della chitarra, che quindi non possono essere adattati, ci sono forma e dimensioni del manico, radius della tastiera, dimensione dei tasti, spaziatura delle corde sia al capotasto che al ponte, lunghezza del diapason. Approfondiremo questi elementi nei prossimi articoli e video sul canale “Chitarre in corso”. In questo articolo invece ho raccolto una serie di video dedicati alla regolazione dell’action, quindi l’altezza delle corde della chitarra. In particolare spiego come regolare l’altezza di ponte e sellette che ha effetto sugli ultimi tasti della chitarra e come regolare il truss rod che invece agisce sull’altezza nella parte centrale della tastiera. Volutamente in questi video non ho trattato la regolazione dell’altezza delle corde nella parte iniziale del manico, in quanto bisognerebbe andare ad agire in modo invasivo sul capotasto. Vi esorto a rivolgervi a un liutaio esperto per questo aspetto. In verità anche le regolazioni descritte nei video sarebbe bene farle fare a mani esperte, considerando però che a causa di colpi e vibrazioni che subisce il nostro strumento durante i trasporti, sbalzi di temperatura o del semplice e inesorabile passare del tempo che comporta movimenti naturali del legno, le regolazioni sul nostro strumento subiscono delle variazioni ed è quindi necessario un nuovo setup. Potremmo rendercene conto troppo tardi o al momento sbagliato. Immaginate se il nostro liutaio di fiducia fosse in vacanza e noi avessimo una serie di concerti da fare, sarebbe un vero disastro. Alla luce di ciò conviene imparare a fare da soli alcune regolazioni, anche in modo non troppo fine, a quello ci penserà il nostro fidato liutaio. Meglio imparare a gestirsi da soli nelle emergenze. Guarda i due video: